L’Altro Volto del Metodo Classico

27 Giu 2024 | News, newsletter

Quando parliamo di Metodo Classico la nostra mente pensa subito alle zone e ai vitigni più conosciuti, allo chardonnay e al pinot nero coltivati nelle zone più classiche, ma esiste tutta una produzione meno nota e di grande qualità diffusa in tutta la Penisola e che vede come protagonisti soprattutto i vitigni autoctoni, alcuni dei quali sconosciuti al grande pubblico.
Il 14 giugno, all’A.Roma Lifestyle Hotel la sede della Delegazione di Roma, i partecipanti all’evento “L’altro volto del Metodo Classico” – coordinato dal vicepresidente Marco Sanfilippo – hanno potuto godere di una vasta panoramica sulla produzione italiana. Trentotto banchi d’assaggio, centoventicinque produttori e circa settecento bottiglie stappate. Un viaggio per l’Italia con tanto di cartina alla mano, con segnati su produttori, zone ed etichette, un percorso ricco di tappe a cui fermarsi per degustare le particolarità di ogni produzione.
Dalla Valle d’Aosta fino alle Isole abbiamo potuto assaggiare e conoscere spumanti a base di Prié Blanc, di Erbaluce, Nebbiolo, Ormeasco, Lugana, Durella, Pignola, Lambrusco di Sorbara, Minutolo e Pignoletto, e ancora Verdicchio, Passerina, Caprettone, Cesanese, Bellone e Aglianico, Fiano e Torbato solo per dirne alcuni, sono vitigni spesso associati alla produzione di vini fermi, ma l’evento ha dimostrato ai partecipanti la versatilità sorprendente e la capacità di questi vitigni di esprimere caratteristiche uniche anche nelle versioni spumantizzate.
Tra le degustazioni spiccano gli spumanti ottenuti da Erbaluce, vitigno autoctono piemontese che regala vini di grande freschezza e acidità, perfetti per la spumantizzazione. Il Nebbiolo, conosciuto per i suoi grandi rossi, si è rivelato sorprendente anche nella versione spumante, mostrando una versatilità che stupisce anche i palati più esigenti.
La Durella, vitigno tipico dei Monti Lessini, ha dimostrato una volta di più di essere una delle uve più adatte alla spumantizzazione, grazie alla sua elevata acidità e alla capacità di invecchiamento. In Campania, il Caprettone, spesso confuso con il più noto Coda di Volpe, ha conquistato per la sua originalità e il suo carattere distintivo.
Non solo le uve autoctone del Nord Italia hanno brillato, ma anche quelle del Sud e delle isole. Il Fiano, vitigno principe dell’Irpinia, ha dato prova di grande eleganza, mentre in Sardegna, il Torbato ha mostrato tutto il suo potenziale aromatico e la sua struttura.
Ma anche il Lazio, la nostra regione, ha stupito con interessanti versioni di Cesanese, Nero Buono e Bellone.
La partecipazione, inutile dirlo visto l’eccezionalità dell’evento, è stata straordinaria con sommelier, appassionati di vino, operatori, giornalisti e curiosi – più di seicento visitatori in poche ore – che hanno potuto esplorare le diverse sfaccettature di uno dei metodi di vinificazione più affascinanti e complessi, guidati dalle spiegazioni di alcuni produttori presenti e della squadra di servizio di AIS Lazio.
Per tutti quelli che non sono riusciti a partecipare, lasciamo l’elenco delle aziende che erano presenti divise per regione, in modo che possiate averle sempre con voi e stupire gli amici con un altro volto del Metodo Classico:
Valle d’Aosta: Cave Mont Blanc; Grosjean
Piemonte: Montalbera; Orsolani; Cascina Chicco; Cantina Delsignore; La Masera; Bersano; Poderi Colla; Deltetto; Castello di Uviglie; La Mesma
Liguria: Tenuta Maffone; Cantina Lunae
Friuli-Venezia Giulia: Dorigo; Venchiarezza
Veneto: Opificio del Pinot Noir; Il Dominio di Bagnoli; Pian delle Vette; Fongaro; Tenuta Maule; Giannitessari; Dal Cero; Corte Moschina; Zenato; Corte Sermana; Cirotto Vini
Lombardia: Perla del Garda; Cantina Gozzi; Cà Maiol; Peri Bigogno; La Spia; La Perla
Emilia: Francesco Bellei; Torre Fornello; Cantine Romagnoli; Bertolani Alfredo; La compagnia della Spergola; Azienda Agricola Reggiana; Cantina della Volta; Silvia Zucchi; Gianfranto Paltrinieri; Ventiventi; Cantina Tommaso Tobia Zucchi
Romagna: Ca’ di Camilla; I Sabbioni; Tenuta Calsali
Marche: Claudio Morelli; Terracruda; Tenuta Musone; Pievalta; Colonnara; Umani Ronchi; Il Pollenza; Velenosi Vini; Maria Letizia Allevi
Abruzzo: Fausto Zazzara; Eredi Legoziano; Marramiero; Illuminati; Pescara Vini
Umbria: Scacciadiavoli; Antonelli; Cantina Semonte; La Palazzola; Decugnano dei Barbi; La Madeleine; Feudi Spada
Toscana: Ornina; Fattoria Montellori; Felsìna
Lazio: Vigne del Patrimonio; Sergio Mottura; Antica Cantina Leonardi; Famiglia Cotarella; Le Macchie; Marco Carpineti; Cincinnato; Riserva della Cascina; Cantina del Tufaio; Trebotti; L’avventura; Donato Giangirolami; Schiavella
Molise: Campi Valerio; Di Majo Norante
Campania: Villa Matilde; Fontanavecchia; La Pietra di Tommasone; Cantine Bonaparte
Vitematta; Dubl; Casa Setaro; Cantine di Marzo
Basilicata: Cantina di Venosa; Cantine del Notaio; Masseria Cardillo
Puglia: Colli della Murgia; D’Araprì; Cantine Sanmarzano; Agricola Felline; Cantina Ariano
Re Dauno; Antica Masseria Jorche; SOMM’A4
Sicilia: Cantine Brugnano; Abbazia Santa Anastasia; Baglio del Cristo di Campobello; Tasca d’Almerita; Planeta; Murgo; Cantine Iuppa; Tenute Orestiadi; Firriato; Cantine di Nessuno
Sardegna: Sardus Pater; Cantina Santadi; Sella e Mosca

 

 

 

 

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