Crypta: il vino che celebra Grottaferrata

24 Giu 2024 | News, newsletter

di Jacopo Manni

Siamo a Grottaferrata, nel cuore dei Castelli Romani, un affascinante borgo cullato tra le viscere del Vulcano Laziale e accarezzato dalla brezza marina del Ponentino. Le origini di questa cittadina affondano nella tradizione monastica medievale e, naturalmente quindi, anche in quella vitivinicola. È qui che nasce “Crypta”, un progetto che non solo celebra il territorio, ma diventa ambasciatore della millenaria cultura locale.
“Crypta” prende infatti il nome dalla “Crypta Ferrata”, una antica grotta chiusa da una inferriata situata nelle viscere del Monastero Esarchico di Santa Maria di Grottaferrata.
Secondo la tradizione, in questo luogo sacro la Madonna apparve ai santi fondatori San Nilo e San Bartolomeo, chiedendo loro di erigere un santuario. Questa apparizione, avvenuta nel 1004, segnò la nascita di quella che oggi è l’Abbazia di San Nilo, un ponte tra la Chiesa d’Occidente e quella d’Oriente, che ancora oggi custodisce il rito greco-bizantino. Un magnifico e affascinante “unicorno” a due passi dalla Roma papalina. L’Abbazia custodisce eccezionali tesori e segreti: gli affreschi del Domenichino, oltre 50.000 volumi tra antichi manoscritti greci e latini, incunaboli e rare edizioni. È uno dei centri di restauro dei libri antichi più famosi al mondo; qui i monaci hanno avuto l’onore e l’onere di restaurare uno dei libri più iconici e famosi al mondo: quel Codex Atlanticus del maestro Leonardo da Vinci.
Dietro il progetto “Crypta” c’è l’Associazione Vignaioli in Grottaferrata, che comprende cinque cantine: Villa Cavalletti, Emanuele Ranchella, Agricoltura Capodarco, La Torretta e Gabriele Magno. Queste aziende lavorano nel territorio ma soprattutto per il territorio, mantenendo una visione comune e coesa.
Ogni azienda contribuisce con la propria interpretazione al progetto Crypta, creando vini distintivi e differenti ma uniti sotto lo stesso marchio. Questa unione è rappresentata da un’unica etichetta, simbolo di una visione condivisa che mira a promuovere l’eccellenza del territorio.
Il terroir di Grottaferrata, con il suo suolo vulcanico e l’esposizione favorevole, conferisce ai vini una complessità e una ricchezza organolettica uniche, caratterizzate da un tratto sapido, dirompente e salino. “Crypta” diventa così un simbolo di unione e affinità, un vino che porta con sé un messaggio di condivisione e lavoro di gruppo, superando egoismi e personalizzazioni. Un vino che racconta il territorio in modo profondo e articolato.
I produttori hanno creato un regolamento rigoroso per garantire che ogni fase della produzione avvenga esclusivamente nel territorio di Grottaferrata. Dalla coltivazione delle viti alla vinificazione, fino all’imbottigliamento, tutto avviene nel rispetto dei vitigni storici dell’area.
“Crypta” è in una qualche maniera la sintesi perfetta tra passato e presente, un vino che racconta sì storia di un territorio ma che guarda al futuro con fiducia e ambizione.
Un omaggio alla terra e alle genti di Grottaferrata e un invito a immergersi in un’esperienza enologica decisamente geografica e territorializzata, ma è soprattutto un tributo alla passione e alla visione dei suoi bravi vignaioli.

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